venerdì 1 dicembre 2017

Poesie per dicembre IV


Il poeta honduregno Marco Antonio Madrid racconta molte facce di dicembre, intarsiandole nei suoi versi: la tradizione, le feste, il Natale, la fine di un anno,le riunioni familiari, ma dall’altro lato, la tristezza di chi è solo, la disperazione di chi ha perso un figlio, la nostalgia di chi torna e dovrà ripartire. Il poeta spagnolo Ángel González  filosofeggia pessimista sulla vita e sullo scorrere del tempo, ma intanto si lascia ammaliare dalla dolcezza della luce del cielo dicembrino.


Inverno

FOTOGRAFIA © GEORGE HODAN.


MARCO ANTONIO MADRID

DAGHERROTIPO PER UN RICORDO

Dicembre è un fiume che viene da lontano,
                                                da chissà quale allegria,
da chissà quale colore.
Ci porta la sua acqua miracolosa. E noi lo riempiamo
                                                di presepi,
di comete e candelabri che navigano verso il sole.
Dicembre è un albero dalle minuscole foglie,
è un pane dolce ma è anche la solitudine
di chi aspetta al freddo
con un lungo fiato di alcol nel suo cuore.
Dicembre è l’aroma della polvere pirica nella nebbia,
è un giradischi con una vecchia canzone.
“Se ne va dicembre, è già l’anno nuovo”.
Dicembre è una folla: la vecchia prega
                                                il bambino piange…
Alcuni ragazzi ballano, alcuni cantano, un altro
vuota un bicchiere di liquore. Dicembre è l’abbraccio profondo
di chi torna da un posto lontano macchiato di nostalgia
                                                e solitudine,
è la mezzanotte annunciata da un suono di campane
                                                attenuate
dagli scoppi dei fuochi d’artificio in un cielo a colori.
In questa folla ci sono grida, promesse
                                    parole di esultanza…
Con questa folla dividi la speranza.
In questa folla mutevole c’è il tuo volto, c’è la tua voce.
“E senti che tutto finisce, che scorre la vita,
                                     che corrono gli anni,
che se ne va dicembre”. Il giradischi non smette di suonare.
Ieri un uomo ha seppellito il figlio morto. Oggi da solo
                                                            viene a piangerlo.
Il vento della notte si fa più intenso.
La pioviggine cade senza sosta.

(da La voce segreta delle acque, 2010)

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ÁNGEL GONZÁLEZ

NON C'È FRETTA

Lascia che passino questi giorni,
lascia che passino questi anni,
e intanto
godi il regalo della luce
del cielo di dicembre,
tanto discreta
che è quasi solo trasparenza,
non dà fastidio ed è bellissima.
Lascia che passino questi anni,
pochi altri ancora,
sii paziente e aspetta
con la sicurezza che con essi
si sarà compiuto
definitivamente tutto.

(da Niente di grave, 2009)

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LA FRASE DEL GIORNO
Come è bella la luna di dicembre / che guarda calma tramontare l'anno. / Mentre i  treni si affannano si affannano / a quei fuochi stranissimi ella sorride.
SANDRO PENNA, Poesie




Marco Antonio Madrid (San Nicolás, 1968), poeta honduregno. Laureatosi in Lettere, ha lavorato come professore di filosofia e lettere in diverse università dell'Honduras. La sua attività didattica si è sviluppata principalmente presso il Dipartimento di Lettere dell'Università Nazionale Autonoma nella Valle della Sula.


Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.



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