domenica 4 giugno 2017

Ogni modo dell’anima


LINA ARIANNA JENNA

UNA PIEGA

Trovare qualcuno che mi ami
come sono. Come sono:
Ogni modo dell'anima mia
non ha la sua bellezza?

E non per un'esile piega fittizia
che è alla superficie del mio spirito
più vana di quella che s'inizia
al collare
che borda la mia veste di parata.
La vacua piega inamidata
che basta un'ora di pioggia a sfaldare
così come basta alla piega del cuore
quest'ora di grigia tristezza.

(da Liriche, Collana di Misura, 1954)

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Una piega diventa protagonista della poesia di Lina Arianna Jenna, scultrice e poetessa veronese deportata dai tedeschi ad Auschwitz e poi a Bergdorf, dove morì subito dopo la liberazione del campo. Come quella piega stirata abilmente sulla camicia è simile a qualche caratteristica inclinazione dello spirito che si dissolve nella tristezza così come la piega dell’abito svanisce nell’umidità della pioggia.

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Casorati

FELICE CASORATI, “RITRATTO DI CESARINA GUALINO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Disperse, / forse, ho mille anime in cuore, / e... non si trova un colore / – o di tenebre o di scintille / – che le sposi tutte mille.

LINA ARIANNA JENNA, Liriche




Lina Arianna Jenna (Venezia, 17 dicembre 1886 – Bergdorf, 20 marzo 1945),  scultrice e poetessa italiana. Suoi testi apparvero in antologie ma ebbero una certa notorietà solo dopo che Lionello Fiumi li pubblicò in un volume postumo uscito nel 1956, nella collana di Misura. Deportata ad Auschwitz, morì nel campo di Bergdorf.


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