domenica 12 febbraio 2017

Moltiplicati dagli specchi

 

EUGENIO MONTALE

IL TU

I critici ripetono,
Da me depistati, che il mio tu è un istituto.
Senza questa mia colpa avrebbero saputo
Che in me i tanti sono uno anche se appaiono
Moltiplicati dagli specchi. Il male
È che l’uccello preso nel paretaio
Non sa se lui sia lui o uno dei troppi
Suoi duplicati.

(da Satura, Mondadori, 1971)

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Il tu poetico, spesso una rifrazione dell’io, è una caratteristica di Eugenio Montale (1896-1981) e il poeta genovese pone questa puntualizzazione al principio di Satura, quasi a rivendicare il distacco di questa raccolta rispetto alle precedenti Ossi di seppia, Le occasioni e La bufera e altro: la sua poesia, dice il Premio Nobel, ma la poesia in generale, è una grande sala degli specchi che riflette l’io in infinite illusioni e riverbera altre persone e altri tempi, vissuti sotto forma di ricordo tanto che  il poeta stesso non riesce più a riconoscersi in questa gabbia di vetri che è la realtà.

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citizenkanemirror

UNA SCENA DA “QUARTO POTERE”, 1941 © RKO

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LA FRASE DEL GIORNO
Dentro un uomo ce ne possono essere due, tre, quattro diversi l'uno dall'altro.

EUGENIO MONTALE, L’estetica e la critica




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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