sabato 15 ottobre 2016

Un fruscio solo

 

VITTORIO SERENI

IN ME IL TUO RICORDO

In me il tuo ricordo è un fruscìo
solo di velocipedi che vanno
quietamente là dove l’altezza
del meriggio discende
al più fiammante vespero
tra cancelli e case
e sospirosi declivi
di finestre riaperte sull’estate.
Solo, di me, distante
dura un lamento di treni,
d’anime che se ne vanno.

E là leggera te ne vai sul vento,
ti perdi nella sera.

(da Frontiera, 1941)

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Le poesie di Frontiera sono le prime di Vittorio Sereni: in esse il poeta luinese fotografa in versi le impressioni di un uomo che osserva le cose e analizza le sue emozioni. Questo paesaggio di lago ha in sé il languido idillio di un’ultima estate: la gioventù sta scorrendo, la situazione politica prefigura l’imminente tempesta della guerra. Quella ragazza che va in bicicletta e si perde all’orizzonte, è già entrata nel domani, è già ricordo.

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Zaitsev

DIPINTO DI ALEXI ZAITSEV

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LA FRASE DEL GIORNO
Colgo il tuo cuore / se nell’alto silenzio mi commuove / un bisbiglio di gente per le strade
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VITTORIO SERENI, Frontiera




Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983), poeta italiano, è il capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico, detto “Linea lombarda”. Ufficiale di fanteria, viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943. Nel dopoguerra è direttore letterario di Mondadori e cura la prima edizione dei Meridiani.


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