domenica 19 aprile 2015

Un sentore di sale

 

JOSÉ GOROSTIZA

PAUSE I

Il mare, il mare!
Lo sento dentro me.
E solo al pensarlo,
così mio,
ha un sentore di sale
il mio pensiero.

(Pausas I, da Canciones para cantar en las barcas, 1925)

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“Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima” disse l’oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau. Quella del mare che ci sentiamo dentro è  un’emozione spesso raccontata dai poeti: Sophia De Mello Breyner Andresen sente in una conchiglia “il canto della vasta e lunga spiaggia / Atlantica e sacra / Dove per sempre la mia anima fu creata”; per Julieta Dobles è un intimo sentire: “Basta che chiuda gli occhi, / e mi sta aspettando lì, / Liquido, dolce, vago, /come un sogno infantile / che all’improvviso /mi salta tra le mani”. Il poeta messicano José Gorostiza canta in questo inno al mare il suo desiderio, la sensazione di portarlo dentro come un destino.

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Lignano

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Talvolta ho voglia di piangere, / ma mi consola il mare.
JOSÉ GOROSTIZA,Canciones para cantar en las barcas




José Gorostiza Alcalá (San Juan Bautista, oggi Villahermosa, 10 novembre 1901 – Città del Messico, 16 marzo 1973), poeta e diplomatico messicano. Pubblicò solo due libri: Canzoni da cantare in barca (1925) e Poesie (1964) in cui cercò la purezza e la semplicità con uno spirito sottile e profondo.


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