mercoledì 6 agosto 2014

Narcisi

 

WILLIAM WORDSWORTH

I NARCISI

Vagavo solo, come una nuvola
che galleggia in alto sopra le valli e le colline,
quando tutto d'un tratto vidi una folla,
una moltitudine di dorati narcisi;
accanto al lago, sotto gli alberi,
fluttuanti e danzanti nella brezza.

Continui come le stelle che splendono
e scintillano nella Via Lattea,
si stendevano in una linea infinita
lungo il margine della baia:
diecimila ne vidi subito,
scuotere le loro teste in vivace danza.

Le onde ballavano al loro fianco; ma loro
superavano le scintillanti onde in allegria:
un poeta non poteva che essere felice,
in una così gioconda compagnia.
Li fissavo e fissavo ma pensavo poco
alla ricchezza che quello spettacolo mi aveva portato.

Poiché spesso, quando nel mio giaciglio, sdraiato,
in vagabonda o pensierosa maniera,
essi balenano a quell'occhio introspettivo,
che è la beatitudine della solitudine;
allora, il mio cuore si colma di piacere
e danza con i narcisi.

(da Duty, Intimations of Immortality, 1807)

 


La poesia è meraviglia. Ed è in questa meraviglia che il poeta romantico inglese William Wordsworth si imbatte durante una passeggiata: l’apparizione di un esteso campo di narcisi è la manifestazione stessa della bellezza, in quell’armonia con la natura che è un canone prettamente romantico. Una bellezza che non è fine a se stessa, ma che permane nell’intimo umano, che rimane con tutto il suo fascino nel cuore ed è in grado di scacciare la tristezza.

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FOTOGRAFIA © WALLPAPERSAS

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LA FRASE DEL GIORNO
Un’emozione in un bosco a primavera / Può insegnarti di più sull’uomo, / Di più sul bene e sul male, / Di quanto possano tutti i sapienti.
WILLIAM WORDSWORTH, Ballate liriche




William Wordsworth (Cockermouth, 7 aprile 1770 – Rydal Mount, 23 aprile 1850), poeta britannico considerato il fondatore del Romanticismo inglese e del naturalismo. La sua opera isola nelle cose ciò che vi è di elementare; le guarda con occhi nuovi e puri, e la sua intuizione attinge intensità altissima; davanti alle manifestazioni della natura, il poeta rivive quei sentimenti di reverente stupore che sono all'origine delle mitologie primordiali.


4 commenti:

Greta ha detto...

Questa poesia mi ha fatto tornare agli ani dell'università, quando dovevo preparare il primo esame di letteratura inglese. Che bello il romanticismo inglese!
Senza nulla togliere a Wordsworth, personalmente preferisco Coleridge...

DR ha detto...

Preferisco anch'io Coleridge: più misterioso, più complicato

Vania ha detto...

...un "Grande Teatro" !

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

un palcoscenico naturale