domenica 23 dicembre 2012

La grotta

 

IOSIF BRODSKIJ

IMMAGINA, COL FIAMMIFERO ACCESO, QUELLA SERA, LA GROTTA

Immagina, col fiammifero acceso, quella sera, la grotta,
e per sentire freddo ricorri alle fessure del piancito,
bastano le stoviglie per provare la fame,
quanto al deserto, è ovunque, in ogni dove.

Immagina, col fiammifero acceso, la grotta
a mezzanotte, il falò, silhouette di oggetti
e di animali, e, il viso nelle pieghe di un telo stazzonato,
anche Maria, Giuseppe e il Bimbo infagottato.

Immagina tre re, le carovane prossime alla grotta,
anzi tre raggi diretti su una stella,
cigolìo di carriaggi, sonagli tintinnanti
(quel bimbo non si è ancora guadagnato

rintocchi di campane nel turchino addensato).
Immagina che per la prima volta, di là dal buio
di uno spazio infinito, Dio ravvisi se stesso nel Figlio
fatto Uomo: un senzatetto in un altro negletto.

(da Poesie di Natale, Adelphi, 2004 - Traduzione di Anna Raffetto)

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Davanti al presepio noi occidentali tendiamo a immedesimarci con il freddo patito dai personaggi, dal piccolo Gesù, da Maria, da Giuseppe, dai pastori. Il Premio Nobel russo Iosif Brodskij ci invita a entrare in quel presepio con il chiarore esiguo di un fiammifero a illuminare oggetti e animali, facendo nostri gli spifferi che penetrano nella casa per immaginare la scena da dentro, con la grotta gelata e le carovane dei Magi in arrivo. Allora sì possiamo comprendere che è nella povertà che Dio si incarna, nell’umiltà degli ultimi, ben lontano dagli ori e dagli onori.

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GEORGES DE LA TOUR, “L’ADORATION DES BERGERS”

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LA FRASE DEL GIORNO
E fra mille anni la gente correrà a seimila chilometri l'ora su macchine a razzo superatomico e per cosa? Per arrivare in fondo all'anno e rimanere a bocca aperta davanti allo stesso bambinello di gesso che, una di queste sere, il compagno Peppone ha ripitturato col pennellino.

GIOVANNINO GUARESCHI, Don Camillo




Iosif Aleksandrovič Brodskij (Leningrado, 24 maggio 1940 – New York, 28 gennaio 1996), poeta, saggista e drammaturgo russo naturalizzato statunitense, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1987 e nel 1991 fu nominato poeta laureato degli Stati Uniti. Arrestato dal regime sovietico nel 1964 per “parassitismo”, fu costretto ai lavori forzati e successivamente all’esilio negli Stati Uniti. È sepolto nel cimitero di Venezia.

2 commenti:

Vania ha detto...

...un bel "vedere/sentire" questa delicata poesia....splendida l'immagine.
ciaooo Vania

DR ha detto...

volevo la luce tenue, come quella di un fiammifero... lì c'è