mercoledì 7 novembre 2012

La missione del poeta


JAROSLAV SEIFERT

LE BRACCIA DI VENERE

Un avventuriero pigro s'è seduto sulla riva
e racconta a un'onda
la vanità delle sue vicende;
è soltanto
un pugno di vento nella mano,
perdersi di perle nel vino,
paura del nonmorire.

Ma questa non è
la sua vera missione.

Quando il gallo canta
e la rugiada taglia,
stacca un fiore di rosa
dicendo tra sé:
come è brutale
strappare una povera rosa,
sono rosati i petali
come ai piedi le unghie.

Ma questa non è
la sua missione.

Ma vedere di bellezza la nascita,
piangere il perdersi
e presso acque che scorrono
starsi in attesa del fiore di nuove primavere
che nuovamente mitigheranno
l'eterno esitare,
a Venere di Milo
fra le mani poggiare il capo.
Ah, dannazione, è questa
la vera sua missione.

(da Le braccia di Venere, 1936 – Traduzione di Sergio Corduas)

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Qual è la missione del poeta? Raccontare le proprie emozioni, i propri sentimenti? Esplorare la propria sensibilità e portarla per il mondo? Forse, ma non del tutto. La vera missione del poeta è quella di contemplare la bellezza – la poesia – e renderne partecipi gli altri, vivendo di questa bellezza, innamorandosene e ricercandola con speranza e passione. Almeno è quello che pensa il Premio Nobel ceco Jaroslav Seifert: “Però so bene / che un poeta deve sempre dire di più / di ciò che sta nascosto nel rombo della parola”.

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image

ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Invano raccolsi i pensieri / e spasmodicamente chiusi gli occhi / per udire il primo meraviglioso verso. / Nell'oscurità invece di parole / scorsi un sorriso di donna e una chioma / svolazzante nel vento. / Fu il mio destino. / Dietro d'essi ho arrancato /senza respiro per tutta la vita
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JAROSLAV SEIFERT





Jaroslav Seifert (Praga, 23 settembre 1901 – 10 gennaio 1986), poeta e giornalista ceco. Nel 1984 fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura, “per la sua opera poetica che, dotata di grande freschezza, di sensualità e di una ricca immaginazione, fornisce un’immagine liberatoria dello spirito indomabile e della versatilità umana”.

2 commenti:

Vania ha detto...

....il Poeta deve essere "emozionato" ..per "emozionare"...deve essere un uomo e non un robot.

...attenta descrizione questa poesia..."ha scolpito il marmo".
ciaoo Vania :)

DR ha detto...

il poeta è il tramite tra l'emozione e il lettore