domenica 11 marzo 2012

Le parole d’un poeta

 

KO UN

L’ANIMO DI UN POETA

Un poeta nasce negli spazi tra crimini,
furti, uccisioni, frodi, violenze,
nelle zone più oscure di questo mondo.
 
Le parole d'un poeta s'insinuano tra le
espressioni più volgari e basse,
nei quartieri più poveri della città,
e per qualche tempo dominano la società.
 
L'animo d'un poeta rivela il solitario grido di verità
che emana dagli spazi fra mali e bugie del suo tempo,
è un animo picchiato a morte da tutti gli altri.
 
L'animo d'un poeta è condannato, non v'è dubbio.

(da L’isola del canto, Lietocolle, 2009 – Traduzione di Vincenza D’Urso)

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C’è posto per la poesia, ha ancora senso la poesia in un mondo di distruzione e di morte? Sono le parole che risuonarono nella celebre Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo durante la Seconda Guerra Mondiale: “E come potevano noi cantare / Con il piede straniero sopra il cuore (…) / Alle fronde dei salici, per voto, / anche le nostre cetre erano appese, / oscillavano lievi al triste vento”. Così accadde al poeta Ko Un, che aveva vent’anni ai tempi della Guerra di Corea, che tra il giugno del 1950 e il luglio del 1953 causò tre milioni di morti e la divisione in due del paese. Questi versi sembrano negare qualsiasi fede nella poesia, ma sono solo un momentaneo annichilimento dell’animo, sono espressione stessa di poesia, come la domanda retorica posta da Quasimodo. Del resto, il Nobel siciliano, commentando proprio Alle fronde dei salici,  scrisse che “Il canto è la rivelazione più profonda del sentimento dell’uomo”.

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SOLDATI AMERICANI A SEUL, SETTEMBRE 1950 © US NAVY

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LA FRASE DEL GIORNO
In guerra, la prima vittima è la verità.
GUSTAV HASFORD, Nato per uccidere




Ko UnKo Un (Kunsan, 1° agosto 1933), è il massimo poeta sudcoreano del XX secolo. Monaco buddista, tornò allo stato laicale disgustato dalla corruzione del clero. Prese parte alla lotta per i diritti umani nel suo paese negli anni del regime militare, finendo anche in carcere. Sposatosi nel 1983, la sua vita si fece più tranquilla. È stato più volte candidato al Premio Nobel.

4 commenti:

Tra cenere e terra ha detto...

"un animo picchiato a morte da tutti gli altri"... maledetta sensibilità...

DR ha detto...

già, ma anche benedetta perché strumento in grado di comprendere la realtà

Vania ha detto...

...tutti sanno cantare...ma non tutti sanno dare le intonzioni sempre corrette, il Poeta deve/dovrebbe far comprendere/intonare le parole in modo corretto sempre.

ciaoo Vania

DR ha detto...

credo sia quello che i poeti fanno, perché con i loro versi analizzano la realtà. Ci sono poesie scritte da Ungaretti, Gatto e Quasimodo durante le due guerre mondiali che hanno un'intensità che fa rabbrividire...