martedì 4 maggio 2010

Voci classiche

Mi sono chiesto spesso che cosa mi affascini così tanto nella poesia e nella letteratura classica, nella storia della Grecia e di Roma antica. Non è, non può essere l’aver frequentato il liceo classico: quello semmai è un sintomo della passione. La risposta migliore che mi sono dato è questa: quello che mi intriga è considerare che in epoche così remote gli uomini e le donne avevano gli stessi pensieri e gli stessi sentimenti di oggi, le stesse nostre esigenze e le stesse nostre inquietudini per quanto riguarda la vita e l'amore. Se il mondo intorno a noi è completamente diverso da quello che circondava Archiloco, Saffo, Ovidio e Properzio, le nostre anime non sono mutate da allora. Qualche esempio? Voce ai poeti:

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NOSSIDE
NON C'È NULLA PIÙ DOLCE DELL'AMORE

Non c'è nulla più dolce dell'amore.
Quale dolcezza lo supera? Sputo
anche il miele. Così Nòsside dice.
Solo chi non è amata da Cipride
non sa quali rose siano i suoi fiori.

 

STESICORO
POI CHE RARAMENTE LA MUSA

Poi che raramente la Musa
allieta soltanto, ma rievoca
ogni cosa distrutta:

a me non dà quiete il dolce
sonante flauto dalle molte voci
quando comincia soavissimi canti.

(Traduzione di Salvatore Quasimodo)

 

MARZIALE
EPIGRAMMI, IX, 10

Tu vuoi sposare Prisco; non mi stupisco, Paola, sei furba.
Prisco invece non ti vuole sposare; è furbo anche lui.

 

CATULLO
CARME 73

Non credere più che l'affetto meriti qualcosa
o che qualcuno possa esserti fedele.
L'ingratitudine è di tutti. È inutile far del bene,
anzi provoca amarezza, e più che amarezza danno:
come a me, perché nessuno mi perseguita più
di chi fino a ieri mi considerava il suo solo e unico amico.

(Traduzione di Mario Ramous)

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Antonio Canova, “Amore e Psiche”

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LA FRASE DEL GIORNO
E curvò con forza su un ginocchio l’arco sinuoso e disse: «Prendi, o poeta, ecco l’argomento da cantare!» / Me sventurato, il fanciullo aveva frecce infallibili: / ardo e nel cuore prima libero regna Amore. 
OVIDIO, Amores, I,I




Nosside
(Locri Epizefiri, IV secolo a.C. circa – III secolo a.C. circa), poetessa greca dell'età ellenistica, soprannominata "Voce di donna". Nei suoi versi il sentimento erompe vivo e sincero, anche nella passione d'amore. Molta parte della sua poesia si svolge nell'ambiente familiare.

Stesicoro
, pseudonimo di Tisia (Himera o Metauros, 630 a.C.?] – Catania, 555 a.C.), poeta greco antico. Il suo nome, sembra, fu Tisia, ma fu chiamato Stesicoro perché "ordinatore del coro". La sua poesia è un'elaborazione epico-lirica delle vecchie leggende greche, di quelle eroiche più che di quelle divine.

2 commenti:

CT ha detto...

il liceo c'entra poco, semmai la migliore conoscenza accresce l'intersse, penso invece che quello che ci piace è la forza espressiva, senza sovrastrutture, senza falsi pudori, senza nascondersi dietro giri di parole, venuti forse dopo l'influenza della religione cattolica.
E'questa forza che colpisce.

DR ha detto...

concordo... un mondo che sembra lontano ma che è più vicino di quanto crediamo