giovedì 22 ottobre 2009

CBS 1766 e il liuto babilonese

La storia sa regalare anacronismi che non riusciamo a spiegare: i moai dell’Isola di Pasqua, per esempio, o il meccanismo di Anticitera.

Ora gli archeologi hanno scoperto l’esistenza di un elementare computer analogico risalente a un periodo tra il 1200 e l’800 avanti Cristo: è saltato fuori da una tavoletta cuneiforme rinvenuta in Mesopotamia. Il paleomusicologo inglese Richard Dumbrill ha realizzato un modellino in rame partendo dal disegno inciso: la macchina era uno strumento per accordare il liuto a sette corde – ogni corda una nota – ed è perfettamente funzionante. La scoperta, tra l’altro, consente di spostare indietro nel tempo l’”invenzione” delle sette note, finora tradizionalmente attribuita a Pitagora, vissuto nel VI secolo prima di Cristo.


CBS 1766 © Icobase

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I paleomusicologi, si sa, non sono poeti e hanno ribattezzato CBS 1766 la tavoletta, ora custodita in un museo di Philadelphia. Il calcolatore invece è costituito da un disco di rame rotante sovrapposto ad uno fisso: sul disco mobile è inciso un disegno a forma di stella a sette punte, che indica gli intervalli tra le note; i musicisti potevano così determinare attraverso calcoli matematici i rapporti frazionari della lunghezza di ognuna delle sette corde.

Il liuto babilonese era uno strumento molto melodioso e seducente; lo stesso Dumbrill racconta di un’altra tavoletta: la dea dell’amore Inana suona il liuto per strappare al dio della saggezza Enki tutto il suo sapere. Ah, le donne…

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LA FRASE DEL GIORNO
La musica è la macchina per sopprimere il tempo.
CLAUDE LÉVI-STRAUSS, Il crudo e il cotto

1 commento:

cyberparra ha detto...

molto bella questa CBS1766
eh eh Pitagora era un grande ma deve tanto alle conoscenze acquisite in Egitto ;-)