lunedì 17 novembre 2008

Camilleri, L'età del dubbio


"Montalbano in questo romanzo (...) si trova all'interno di un proprio dubbio esistenziale che non sa risolvere in nessun modo e che verrà risolto coraggiosamente da qualcun altro".

Andrea Camilleri racconta così l'ultima avventura in ordine di tempo della saga del commissario Montalbano, "L'età del dubbio", in libreria da pochi giorni. Ormai lo scrittore siciliano scrive con il pilota automatico e riesce a ottenere buone storie ogni volta, un po' come il "collega" Simenon, qui anche citato nella trama.

Il commissario si trova a dover indagare tra yacht e cruiser in un'indagine "marina", come l'autore stesso la definisce, che si svolge tra il porto di Vigàta e Marinella: vi si nascondono dietro grossi traffici internazionali e comincia con il ritrovamento di un cadavere sfigurato in un canotto dopo una violenta mareggiata.

Ma questa volta Montalbano, che ha cinquantotto anni, deve fronteggiare anche i dubbi che l'avanzare dell'età pone alla sua mente, "investigativa" anche nel quotidiano e non solo nel lavoro, svolto peraltro egregiamente. E Camilleri si diverte ad addentrarsi nei meandri di quei sentimenti, a diventare psicologo del proprio personaggio.

L'amore e la morte sono i temi che stavolta lo scrittore di Porto Empedocle introduce, leopardianamente, nella trama: infatti il romanzo si apre con un sogno di Montalbano che assiste al proprio funerale e nota l'assenza della fidanzata Livia, sempre più assente e sempre più gelosa e nervosa nelle opere più recenti. Nelle pagine si parlerà ancora di questo sogno e Montalbano stesso arriverà, nelle menzogne bonarie che dice al dottor Lattes della questura e che lo crede sposato e padre, a dire che uno dei suoi figli è prima malato e poi morto, solo per evitare le odiate pratiche burocratiche!

L'amore appare sotto forma di vero e proprio colpo di fulmine, di innamoramento adolescenziale - a 58 anni! si dice Montalbano - e veste la divisa di una donna tenente di Marina, Laura Belladonna, con la quale collaborerà in un tira e molla di emozioni contrastanti, tanto da considerarsi "in una timpesta tra Scilla e Cariddi" come il Petrarca, cui la storia di Laura e Salvo sembra rimandare. Eccolo il dubbio: seguire la strada della coscienza e della ragione o abbandonarla e buttarsi a capofitto in una follia che potrebbe cambiare la sua vita?

Laura gli era piaciuta assà a prima vista, aviva riprovato con emozioni, squasi con commozioni, qualichi cosa che gli era capitata sulo negli anni della picciottanza.
Ma questa non doviva essiri ’na cosa successa sulo a lui. Probabilmenti succidiva a ’na gran quantità d’òmini che avivano da un pezzo passata la cinquantina. Che era? Era un dispirato, e inutili, tentativo di risintirisi picciotto, come se quel sentimento potissi scancillari gli anni.
Ed era proprio questo che confonniva le acque, pirchì uno non arrinisciva cchiù a distinguiri se questo sentimento era vero, autentico o se era fàvuso, artificiali, pirchì nasciva appunto dall’illusioni di potiri tornari narrè nel tempo. Non gli era capitata la stissa ’ntifica cosa con la cavallerizza? Lui, con Laura, non aviva avuto modo di chiaririsi le idee.
Si stava lassanno trascinari passivamenti dalla correnti che lui stisso aviva creata quanno era successo l’imprevedibile.
E cioè che Laura gli aviva ditto che provava per lui la stissa attrazioni. E come aviva reagito?
Si era a un tempo sintuto scantato e filici.
Filici pirchì la picciotta l’amava o pirchì era arrinisciuto, alla sò età, a fari ’nnamurari ’na picciotta?
C’era ’na gran bella differenza tra le dù cose.
Ed essiri scantato per le conseguenzie, non viniva a significari che l’intensità di quel sentimento era accussì vascia da permettergli ancora di raggiunari?






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LA FRASE DEL GIORNO
In amuri, la ragione o si dimette o va in aspettativa. Se può ancora esistiri, essiri presenti, obbligarti a considerare i lati negativi del rapporto, veni a significari che non si tratta di vero amuri.
ANDREA CAMILLERI, L'età del dubbio




Andrea Calogero Camilleri (Porto Empedocle, 6 settembre 1925), scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo italiano. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Il corso delle cose (1978). Nel 1994 con La forma dell'acqua ha dato vita alla fortunata serie del commissario Montalbano, proseguita con numerosi romanzi e racconti.


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