martedì 16 settembre 2008

Leggere


HERMANN HESSE

LIBRI


Tutti i libri del mondo
non ti danno la felicità,
però in segreto
ti rinviano a te stesso.

Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno,
sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi
vive dentro di te.

La saggezza che hai cercato
a lungo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio,
perché adesso è tua.


(da La felicità, versi e pensieri)


Sono sempre stato un assiduo lettore, almeno dai tempi del liceo: forse qualcosa lo devo anche ai professori che mi hanno saputo indirizzare e appassionare alla lettura, che fossero romanzi del Novecento italiano o i classici latini e greci. Ma è stata una passione scoccata in me come un fuoco improvviso, che mio padre ha incoraggiato regalandomi libri.  Questa poesia di Hermann Hesse fotografa bene la situazione di chi legge:

Perché si legge? Per ritrovare nelle storie degli altri un'umanità che è interiore a noi? Per spaziare altri orizzonti, magari lontani, in altri remoti paesi, addirittura in lande che non esistono o che esistono solo dentro di noi? Anche. Ma si legge soprattutto per confrontarsi con se stessi, per illuminare i paesaggi della nostra anima. Chi si vanta di non avere mai letto un libro, come un famoso calciatore della Nazionale qualche anno fa, è più sciocco di quello che vuole apparire: è stolto perché denigra se stesso e limita il suo mondo, non è capace di sognare né di immaginare, è in pratica un ateo del sapere che non può fare altro che contemplare il vuoto. Non riesce a capire che, come scrisse Leonardo Sciascia, "Il libro è una cosa... lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo".

Franz von Defregger, "Uomo che legge un libro"



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LA FRASE DEL GIORNO
I libri seri non istruiscono, interrogano.
NICOLÁS GÓMEZ DAVÍLA, Tra poche parole




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