venerdì 18 novembre 2016

Un filo invisibile

 

LORENZO OLIVÁN

TESEO NEL LABIRINTO

Nell’apparente
insensatezza di strade
che aggrovigliano i miei passi incerti
resto legato
tuttavia alla realtà esteriore
da un filo invisibile, leggero e sottile.

O devo dire, meglio,
che la buia, sfuggente irrealtà
mi conduce a suo piacimento nella sua tana,
e avvolge il mio destino
con la sua finissima ragnatela?

Arianna, non obbligarmi
a uccidere il mistero. Se lo faccio
e torno al tuo fianco, vittorioso,
che resterà di te?
che resterà di me?

(da Punti di fuga, 2001)

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Il poeta spagnolo Lorenzo Oliván trasporta il celeberrimo mito di Teseo e Arianna – l’uccisione del Minotauro e l’uscita dal labirinto grazie a una matassa di filo datagli dall’amata Arianna – su un piano metafisico: il labirinto è quello della mente, del sogno, del mistero intangibile e uccidere il mostro significherebbe sprofondare per sempre nella realtà.

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Teseo

EDWARD BURNE-JONES, “TESEO E IL MINOTAURO NEL LABIRINTO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Il mistero ha sempre accompagnato il cammino dell'uomo e l'avventura dell'esistenza non sarebbe così affascinante se ci fosse dato conoscere tutto quello che ci circonda.
ROMANO BATTAGLIA, Foglie




Lorenzo Oliván (Castro-Urdiales, 1968), poeta, traduttore e saggista spagnolo. Influenzato dalle generazioni poetiche del '27 e del '50 , e dalla moderna poesia anglosassone, nel 2000 ha vinto il premio Loewe con la sua raccolta di poesie Punti di fuga; nel 2003 la sua opera poetica è stata premiata anche con il premio Generazione del 27 per il suo Libro degli elementi.


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