venerdì 19 giugno 2015

L’azzurra provincia del mare

 

ALFONSO GATTO

SERA

L’operaio vestito d’azzurro
spuntò nella piazza di Pisa,
l’Arno era magro di polvere
le case di rosa patita più in là dell’oro,
del tempo che scende al mare.

Il passo illeso dell’uomo varcò la sera,
il muro ove l’ombra gli chiuse
la porta d’oriente.

E nella casa accese il lume
l’azzurra provincia del mare.

(da Amore della vita, 1944)

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Amore della vita si intitola la raccolta di sole trentaquattro poesie che Alfonso Gatto pubblicò nel 1944 e che confluì in seguito in La storia delle vittime. Sono i tentativi di scorgere in quel difficile inverno di guerra “i labili e disperati segni del vedere, del ricordare, del connettere, come lumi di convivenza accesi in una notte che tornava a farsi tepida e umana”. È la normalità di un operaio che rincasa dopo il turno di lavoro mentre la sera si accende di riflessi azzurri nelle strade di Pisa, è “la gioia tenace di credere all’uomo e alla figura della sua perpetua liberazione nel tempo” come notò lo stesso Gatto a giustificazione del volume.

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Pisa

FOTOGRAFIA © GOODFON

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LA FRASE DEL GIORNO
Com’è sera / non odo più campane ma distanze / di colori soavi.
ALFONSO GATTO, Amore della vita




Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.


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