domenica 8 giugno 2014

Campane del pomeriggio

 

MARIO NOVARO

PENTECOSTE

Pentecoste
campane del pomeriggio
lucido verde al sole
turchino di mare con sparse vele

nuvole chiare
delle selve d’ulivi respiro mite

e le campane
con tocchi chiari blandi
oh come tutto sarebbe felice
se potesse vanire
nel blando suono delle campane.

(da Murmuri ed echi, 1912)

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Una solitudine contemplativa caratterizza i componimenti di Mario Novaro, poeta ligure di Diano Marina che ricorda abbastanza da vicino - anche se con minore qualità - Giovanni Pascoli. Così anche questo desiderio di svanire in se stesso mentre suonano allegre le campane della domenica di Pentecoste e il mare di casa balena al sole della tarda primavera si ascrive a quel percorso intimo dominato da una ansiosa coscienza.

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MIKI DE GOODABOOM, “IMPERIA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Anche Dio crede nella pubblicità; infatti ha messo campane in ognuna delle sue chiese.
SACHA GUITRY




Mario Novaro (Diano Marina, 25 settembre 1868 – Ponti di Nava, 9 agosto 1944), poeta e filosofo italiano. Nella sua poesia - la sola opera Murmuri ed echi del 1912 - un'ansia metafisica si accompagna, pascolianamente, a un impressionismo lirico.


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