sabato 5 novembre 2011

Giù foglie

 

DIEGO VALERI

FOGLIE, GIÙ FOGLIE

Foglie, giù foglie nella lenta pioggia
di questa dolce disperata sera!
Foglie, giù foglie: grandi pese fracide
foglie di ippocastano, e verdi e lievi
e trepide fogliette di robinia;
giù, per l'albore freddo dei lampioni,
giù, sul lucido asfalto della via...
Foglie, giù foglie...

(da Umana, 1921)

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“Foglie, giù foglie” nella fredda pioggia d’autunno che cade grigia e spoglia gli alberi. Uno spettacolo che sgomenta ogni volta gli uomini, come già abbiamo visto nel post sulle poesie che paragonano la vita umana al cadere delle foglie. Non vi è estraneo neanche Diego Valeri: il poeta di Piove di Sacco, del resto,ha nelle sue corde l’ammirazione davanti alla bellezza – soprattutto naturale – e alla sua crudeltà, al senso di struggimento originato dalla nostra estraneità , dal senso di mortalità che si cela dietro le cose.

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LEONID AFREMOV, “PARCO IN AUTUNNO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Al modo delle foglie che nel tempo /  fiorito della primavera nascono / e ai raggi del sole rapide crescono, / noi simili a quelle per un attimo / abbiamo diletto del fiore dell'età.

MIMNERMO




Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.


1 commento:

Vania ha detto...

..molto intensa/bella anche questa poesia.

...ora riconosco il pittore.:)
ciaooo Vania