martedì 15 novembre 2011

Cos’è la poesia? (XXII)


OCTAVIO PAZ

DIRE: FARE

I.

Tra ciò che vedo e dico,
tra ciò che dico e taccio,
tra ciò che taccio e sogno,
tra ciò che sogno e scordo,
la poesia.
Scivola
tra il sì e il no:
dice
ciò che taccio,
tace
ciò che dico,
sogna
ciò che scordo.
Non è un dire:
è un fare.
È un fare
che è un dire.
La poesia
si dice e si ode:
è reale.
E appena dico
è reale,
si dissipa.
È più reale, così?

.

II.

Idea palpabile,
parola
impalpabile:
la poesia
va e viene
tra ciò che è
e ciò che non è.
Tesse riflessi
e li stesse.
La poesia
semina occhi nella pagina,
semina parole negli occhi.
Gli occhi parlano,
le parole guardano,
gli sguardi pensano.
Udire
i pensieri,
vedere
ciò che diciamo,
toccare
il corpo dell'idea.
Gli occhi
si chiudono,
le parole si aprono.

(da Árbol adentro, 1987)

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“L'attività poetica nasce dalla disperazione di fronte all'impotenza della parola e termina nel riconoscimento dell'onnipotenza del silenzio”: la poetica di Octavio Paz, Premio Nobel per la letteratura 1990, è espressa da questa dichiarazione. Lo scopo della poesia è avvolgere la realtà in ogni sua manifestazione, per comprenderne anche l’invisibile – vedere il detto, udire il non detto. La parola non è in grado di farlo se non travalica, se non diventa il ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, così da cogliere il tempo: “Leggendo, ascoltando una poesia, non sentiamo, non assaporiamo non tocchiamo le parole. Tutte queste sensazioni sono immagini mentali. Per sentire un testo poetico occorre capirlo; per capirlo ascoltarlo, vederlo contemplarlo: convertirlo in eco ombra nulla. La comprensione è un esercizio spirituale”.

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image

ROBERT PERKINS, “TIENES LA FORMA DE UN PUENTE…”

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LA FRASE DEL GIORNO
Attraverso le parole possiamo accedere al regno perduto e così recuperare gli antichi poteri. Quei poteri che non ci appartengono
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OCTAVIO PAZ




Octavio Irineo Paz Lozano (Città del Messico, 31 marzo 1914 – 20 aprile 1998),  poeta, scrittore, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990. La sua poesia è fatta di sperimentazione e anticonformismo, un continuo mettersi in discussione del linguaggio, “lotta continua contro la significazione”.


3 commenti:

Vania ha detto...

...è detto tutto...non c'è nulla da aggiungere se non ....

...ti invio una foto nella quale voglio inserire un pezzo di questa poesia.:)
"Tra ciò che vedo e dico,
tra ciò che dico e taccio,
tra ciò che taccio e sogno,
tra ciò che sogno e scordo,
la poesia."
ciaooo Vania

DR ha detto...

Ottima scelta, Vania... Anche la seconda frase andrebbe bene. Adesso ti tocca trovare un'altra immagine simile :-)))

Tra cenere e terra ha detto...

"La comprensione è un esercizio spirituale". Quanto è vero...