martedì 11 novembre 2008

La rosa bianca



ATTILIO BERTOLUCCI
LA ROSA BIANCA


Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.


(da Fuochi in novembre, 1934)


Intensa, bellissima, suadente. Così è stata definita la raccolta "Fuochi in novembre", pubblicata nel 1934 da Attilio Bertolucci, allora solo ventiduenne. Montale e Sereni la apprezzarono moltissimo, il poeta del lago addirittura instaurò con Bertolucci una lunga amicizia fitta di scambi epistolari.

In "Fuochi in novembre", tra le bellissime liriche, spesso brevi, che superano l'Ermetismo verso un fremito intimistico c'è questa splendida poesia: naturalmente la donna che nei versi rimane nell’ombra è Ninetta Giovanardi, che Bertolucci sposerà e che sarà compagna di tutta una vita. È lei la vera protagonista, anche se resta celata solo nei due versi finali: è l’afflato che spinge il poeta, la Musa che consente di scrivere. E questa rosa bianca tardiva che diventa omaggio per la donna amata, fiorita nel cuore dell’autunno e resistita alle api bottinatrici e alle nebbie, nel poeta genera uno strano paragone con la ragazza: ne vede un ritratto futuro, spostato dieci anni avanti nel tempo; l’amata allora sarà trentenne, simile a quella rosa in tutta la sua dolcezza, avviata ad un tempo che non ricorda il passato, che vive del presente e del suo quotidiano.




Alfred Ng, "Rosa bianca"



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LA FRASE DEL GIORNO

Affinché nasca un'attrazione veramente appassionata è necessaria la presenza di qualcosa che può essere espresso soltanto con una metafora chimica: le due persone devono neutralizzarsi, come l'acido e l'alcali si combinano per formare un sale neutro.
ARTHUR SCHOPENHAUER, L'arte di trattare le donne



Attilio Bertolucci (San Prospero Parmense, 18 novembre 1911 – Roma, 14 giugno 2000), poeta italiano. Le sue opere poetiche sono il risultato di una felice contaminazione tra eredità ermetica e capacità di tradurre ogni astratta eleganza in un discorso poetico naturale.


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