martedì 11 marzo 2008

Edmondo De Amicis


L'11 marzo 1908 moriva in una camera d'albergo di Bordighera lo scrittore Edmondo De Amicis, autore nel 1886 del retorico e lacrimoso "Cuore", passato alla storia come un classico della letteratura per ragazzi.

Era un'Italia nuova, quella descritta da De Amicis, passata attraverso l'Unità a uno scambio culturale. Era un'Italia non dissimile da quella attuale: se allora era il compagno calabrese la novità, ora è quello maghrebino o quello senegalese. Era un'Italia che costruiva il suo orgoglio, che cercava di istruire un popolo variegato.
Presto arriverà la Prima guerra mondiale a saggiare gli insegnamenti. Infatti lo sceneggiato televisivo tratto dal romanzo negli Anni Ottanta bene rappresentò gli alunni del Baretti alle prese con la guerra. Ecco che appare profetica una frase di "Cuore": "Chi rispetta la bandiera da piccolo, la saprà difendere da grande".
Il libro ebbe uno straordinario successo di pubblico, ma ottenne, soprattutto nel secondo Novecento, tante stroncature, spesso politiche, spesso motivate da una cecità di parte. Certo, il tono moraleggiante, il sentimentalismo stucchevole, la realtà rappresentata in modo così edulcorato non favoriscono una critica positiva.

De Amicis non si limitò ad una sola opera. Significativa è "La vita militare", una serie di racconti apparsa nel 1868: qui, a differenza di "Cuore", il discorso si libra su toni garbati, spesso umoristici, talora patetici, che consentono ai racconti di trasformarsi in apologhi. L'eroismo si coniuga alla bontà, alla tenerezza: qui sono i prodromi dei "racconti mensili" come "La piccola vedetta lombarda" apparsi nell'altra opera. Non è un elogio del militarismo, bensì una speranza di un'evoluzione umanitaria, spinta - secondo il classico stile di De Amicis - sulla strada del moralismo.






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LA FRASE DEL GIORNO
E comprendevo l'impossibilità contro la quale urta l'amore. Noi ci figuriamo che esso abbia per oggetto un essere che può star coricato davanti a noi, chiuso in un corpo. Ahimè! L'amore è estensione di tale essere a tutti i punti dello spazio e del tempo che ha occupato e che occuperà.

MARCEL PROUST, La prigioniera




1 commento:

Marcello ha detto...

Da bambino il libro Cuore mi veniva descritto e propinato come un gran bel libro educativo.
Ora, divenuto grande, lo ritengo estremamente diseducativo per la formazione umana di un bambino. Il perbenismo che lo pervade e` molto ideologico. L'essere umano e` un mistero che lo scrittore pensa di descrivere e semplificare con la sua visione patriottico-morale. Siamo ben di piu`!